Riabilitazioni efficaci per l’incontinenza fecale

Riabilitazioni efficaci per l’incontinenza fecale

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Come ogni settore della medicina, anche quello della riabilitazione dello sfintere anale è in evoluzione e ha fatto passi da gigante.

Grazie ad internet se ne può parlare, ci si può confrontare, grazie alle associazioni pazienti si possono conoscere storie di successo e farsi ispirare per cambiare la propria situazione.

Un tempo avere questo problema ti isolava e non potevi né condividerlo e né pensare di avere una vita normale, ora non è più così, la riabilitazione anale è possibile e le tecniche sono tante.

Cos’è l’incontinenza fecale?

Avere a che fare con le perdite anali non è un gioco banale.

La parola “gioco” non è casuale, in fondo la riabilitazione anale per l’incontinenza fecale deve essere considerata piacevole e la persona che ne soffre deve rimanere sempre motivata, per raggiungere risultati migliori.

L’incontinenza fecale è l’incapacità, o l’impossibilità, di trattenere efficacemente le feci o i gas intestinali. Può essere permanente o transitoria (come l’incontinenza da traumi ostetrici che può sopraggiungere subito dopo i parti naturali).

L’incontinenza fecale è un molto più diffuso di quello che si possa pensare (1 persona su 15 in Europa ha questo disturbo; in Italia le persone che ne soffrono sono più di 7 milioni), ma per le persone che ne soffrono è una condizione di disagio costante fisico e psicologico.

Chi soffre di questo problema conosce bene la scomodità di dover lavare 5,6 o addirittura più mutande sporche al giorno, dover cambiare frequentemente il salvaslip o fare continuamente il bidet. Non da meno sono i fastidi della pelle irritata.

Consigli per chi soffre di incontinenza fecale

Prima di passare alle tecniche per la riabilitazione dello sfintere anale, bisogna considerare alcuni consigli per chi soffre di incontinenza fecale:

  • Andare al bagno subito dopo i pasti, abbiamo già scritto l’importanza di questa abitudine. Mangiare, attiva degli stimoli riflessi che muovono l’intestino (riflesso gastro-colico). Per cui, già solo il fatto di deglutire farà avanzare la massa fecale e potrà comportare delle fuoriuscite. Liberarsi subito vuol dire evitare di sporcarsi per diverse ore.
  • Lavarsi sempre. Rimanere sporchi nella zona perianale favorirà l’infiammazione che renderà più complicato il controllo dello sfintere.
  • Ricordiamoci di bere tanto. Un transito veloce tipico di chi è incontinente riduce il riassorbimento di liquidi da parte del colon.
  • Lavaggio colico. Si può ricorrere periodicamente (1 o 2 volte alla settimana) ad un washout colico con fisiologica per pulire l’intestino attraverso enteroclismi.

 

Tecniche per la riabilitazione dello sfintere anale: quali sono

Esistono tante tecniche per la riabilitazione dello sfintere anale, ed effettivamente, alcune sono migliori di altre.

Prima di prenderle in rassegna però, il segreto del successo nelle riabilitazioni è:

  • mantenere sempre il focus su cosa si vuole raggiungere (senza farsi abbattere);
  • motivarsi e rimanere motivato;
  • misurare i progressi (a volte tenendo traccia, attraverso dei diari, dei cambiamenti).

Scopriamo qual è la tecnica più adatta al tuo problema:

  • La fisiochinesiterapia è una tecnica che educa il paziente a riconoscere i movimenti propri della muscolatura del pavimento pelvico, ha lo scopo di incrementare la forza contrattile e la resistenza della muscolatura striata, di prevenire l’atrofia “ex non usu” degli sfinteri anali. Gli esercizi devono essere personalizzati in base alla gravità del sintomo ed alle caratteristiche fisico-cliniche del paziente, essendo in alcuni casi controindicati.
  • L’elettrostimolazione degli sfinteri anali viene applicata al fine di migliorare il trofismo muscolare; inoltre, essa rappresenta un feedback positivo per l’apprendimento dello schema motorio di contrazione sfinterica.

Come rafforzare lo sfintere anale con il biofeedback anotterale

Un’altra tecnica interessante per la riabilitazione dello sfintere anale è il biofeedback anotterale, definito anche “condizionamento operativo”. Si basa sul principio che qualunque funzione, abitualmente involontaria dell’organismo, può essere controllata dalla volontà se è monitorata e portata alla conoscenza dell’individuo. motorie o viscerali che normalmente non è in grado di controllare con la volontà.
L’applicazione del biofeedback anotterale nell’incontinenza fecale ha lo scopo di far apprendere al paziente il meccanismo di contrazione sfinteriale e di migliorarne la forza e la durata.

Fonti

Prevalence of anal incontinence in adults and impact on quality-of-life. Gastroenterol. Clin. Biol. 30, 37-43 (2006).

Prevalence of fecal incontinence: what can be expected? Int. J. Colorectal Dis.13, 73-7 (1998).

https://ec.europa.euieurostat/dataidatabase.

Neurologia volume 32, issue 8, pp. 523-532 (2017).

European Respiratory Review 24:474-483 (2015).

How sacral nerve stimulation neuromodulation works. Urol Clin North Am. 2005;32:11-18.

The effect of sacral nerve stimulation on distal colonic motility in patients with fecal incontinence. Br J Surg. 2013;100:959-968.

Sacral nerve stimulation for fecal incontinence: results of a 120-patient prospective multicenter study. Ann Surg. 2010 Mar;251(3):441-449.

Long-term durability of sacral nerve stimulation therapy for chronic fecal incontinence. Dis Colon Rectum. 2013;56:234-245.

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